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28. Macchine elettriche

Ben presto negli uffici fecero il loro ingresso anche le macchine da scrivere elettriche. Già nel 1871 Thomas Alva Edison aveva inventato una macchina da scrivere azionata elettricamente, che però non si diffuse. Due anni più tardi il pastore Malling Hansen dotò la sua macchina da scrivere di alimentazione elettrica. Il prezzo elevato ne compromise però la vendita e così la produzione terminò dopo pochi anni.

Dal periodo a cavallo tra XIX e XX secolo fino alla Prima Guerra Mondiale furono fatti diversi tentativi di produrre una macchina da scrivere elettrica, ma quasi sempre senza successo. Nel 1921 iniziò una nuova era, con la Mercedes Elektra tedesca. Completato già nel 1914, ma bloccato dallo scoppio della guerra, questa fu la prima macchina da scrivere elettrica efficiente e dunque un’opera pionieristica. Nel 1902 la macchina da scrivere americana portatile Blickensderfer fu lanciata sul mercato come modello elettrico. Fu venduta anche in Europa, ma ebbe poco successo.

Il suo principio, una testina portacaratteri alimentata elettricamente, avrebbe poi conosciuto un successo sensazionale con la IBM, quando nel 1960 questa introdusse, con la leggendaria testina rotante, l’ultima innovazione rivoluzionaria nell’evoluzione delle macchine da scrivere.

IBM

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